I diritti della persona
Chi ha uno stile remissivo, e vuole diventare assertivo, deve essere consapevole che non ha meno diritti degli altri. Dovrebbe ripetere a se stesso più volte il decalogo seguente:
- Voi soli avete il diritto di giudicare il vostro comportamento, i vostri pensieri e le vostre emozioni, e di assumervene la responsabilità accettandone le conseguenze
- Voi avete il diritto di non giustificare il vostro comportamento adducendo ragioni, scuse o spiegazioni.
- Voi avete il diritto di decidere se occuparvi dei problemi degli altri, di decidere di non assumervi la responsabilità di risolvere i problemi altrui.
- Voi avete il diritto di mutare parere e opinione, e di cambiare il vostro modo di pensare.
- Voi avete il diritto di sbagliare, assumendovi la responsabilità delle eventuali conseguenze negative.
- Voi avete il diritto di essere illogici nelle vostre scelte.
- Voi avete il diritto di rifiutare una richiesta che porta via troppo tempo o risorse dai vostri impegni.
- Voi avete il diritto di dire: “Non so”, quando vi si chiede una competenza che non avete.
- Voi avete il diritto di dire: “Non capisco” a chi non dice chiaramente che cosa si aspetta da voi.
- Voi avete il diritto di dire: “Non mi interessa” quando gli altri vi vogliono coinvolgere nelle loro iniziative.
I diritti assertivi
Il presupposto di una condotta assertiva è il riconoscimento dei diritti propri e di quelli del
proprio interlocutore nell’ambito di un’interazione personale.
I diritti assertivi costituiscono un insieme di linee guida generiche molto utilizzate nella formazione.
Il riconoscimento dei diritti assertivi è utile anche nella dimensione privata per indirizzare a una
condotta equilibrata sia le personalità che tendono ad essere passive sia quelle aggressive.
I diritti assertivi vanno al di là degli aspetti culturali e rientrano di fatto nei diritti individuali assoluti della persona. Di seguito un elenco dei diritti assertivi:
- Il diritto di essere trattato sempre con rispetto e dignità
- Il diritto di avere ed esprimere un’opinione personale non necessariamente coincidente con quella altrui.
- Il diritto di essere ascoltato e preso sul serio quando si esprimono i propri punti di vista e le proprie opinioni
- Il diritto di chiedere ciò che si ritiene opportuno nel rispetto del reciproco diritto a rifiutare
- Il diritto di dire no senza sentirsi in colpa sul piano personale
- Il diritto di provare degli stati d’animo e di manifestarli in modo assertivo
- Il diritto di commettere errori
- Il diritto di cambiare opinione e modo di pensare
- Il diritto di non soddisfare sempre le aspettative altrui
- Il diritto di dire "non capisco"
- Il diritto di esprimere il proprio disinteresse verso iniziative di altri
- Il diritto di decidere sulla propria responsabilità di risolvere problemi altrui
- Il diritto di decidere cosa fare di tutto ciò che è di propria ed esclusiva pertinenza e che non lede i diritti altrui
- Il diritto a perseguire e raggiungere i propri obiettivi e il proprio sucesso superando gli altri
- Il diritto di chiedere un chiarimento ed essere informato
Le fondamentali idee irrazionali
A farci comportare in maniera anassertiva sono quasi sempre delle convinzioni irrazionali di cui spesso non ci rendiamo conto, ma che possiamo imparare a riconoscere quando spuntano nella mente, e contrastare con comportamenti adeguati che ci diano valore.
- Io devo sempre essere amato, approvato, stimato da tulle le persone per me significative.
- Devo mostrarmi sempre competente e adeguato in tutto ciò che faccio.
- Le cose devono andare in modo che io possa ottenere tutto quello che voglio subito e senza fatica, altrimenti il mondo è uno schifo e la vita non degna di essere vissuta.
- Gli altri devono trattare tutti in modo corretto: se si comportano in modo ingiusto o immorale, allora sono delle carogne e meritano di essere severamente puniti. Devono scontarla in un modo o nell'altro.
- Se temo che possa accadere qualcosa di pericoloso o dannoso, allora devo pensarci continuamente, ed è giusto che io sia agitato e sconvolto al pensiero delle eventuali conseguenze, per poterle controllare meglio.
- Devo trovare soluzioni perfette ai miei problemi o a quelli altrui, altrimenti chissà che cosa può succedere!
- La causa delle mie emozioni e dei miei sentimenti è sempre esterna, per cui posso fare ben poco per controllarli, per superare la depressione, l’ansia. il rancore.
- Il mio passato è la vera causa dei miei attuali problemi: se qualcosa ha influito pesantemente sulla mia vita. questo ormai condiziona irrimediabilmente tutti i miei sentimenti e comportamenti attuali.
- Ho bisogno di starmene tranquillo, senza responsabilità, sforzi, disciplina o autocontrollo.
- Devo sempre essere perfettamente a mio agio e senza sofferenze di nessun genere.
- Potrei impazzire e questo sarebbe davvero terribile
- Mi considero debole, incapace, inadeguato. Quindi ho bisogno di dipendere dagli altri e da qualcuno in particolare.
Risorse utili